Renier: la salvezza vale uno scudetto

Il 19 prossimo parte la sua quinta stagione con l'ex Hdi ora Futsal Tridentina e, giocoforza, sarà un'altra stagione comunque storica per questo sodalizio. L'avresti mai immaginato cinque anni fa?
Per la precisione sono quattro anni e mezzo che sono alla guida di questa squadra, e se vado a ricordare quando tutto ebbe inizio mi sembra siano passati decenni. I risultati sono stati diversi: da una cocente delusione come il terzo posto di tre anni fa al trionfo in campionato ed in coppa nel 2012 con la promozione ed il record di punti storico per questa regione. Lo scorso campionato, il primo in serie B, abbiamo colto un risultato eccellente. C'è stata una costante crescita societaria soprattutto dal punto di vista della mentalità che hanno consentito quest'anno di poter avere la possibilità e la credibilità per poter richiedere il ripescaggio nella serie A2 nazionale, categoria mai conosciuta in Trentino Alto Adige. Questo risultato è stato possibile per la dedizione, la passione e la continua e crescente professionalità di tutte quelle persone che lavorano per la società stessa.  Non dico che ero sicuro che saremmo arrivati a tanto, ma sicuramente ho sempre cercato assieme a tutte le altre componenti la società di lavorare duramente per arrivarci 
Che squadra sta nascendo?
Completamente rivoluzionata rispetto allo scorso anno. Sarà composta da almeno undici/dodici giocatori che saranno qui solamente per giocare. Alloggeranno in strutture messe a disposizione dalla società e avranno la possibilità di allenarsi ogni giorno anche con la doppia seduta mattutina e pomeridiana. La squadra sarà molto giovane con giocatori anche under molto interessanti e che saranno anche utilizzati per il campionato under 21 nazionale. La rosa sarà molto omogenea e farà dell'entusiasmo del dinamismo e della grande convinzione le sue armi migliori, per raggiungere l'obiettivo. Il nostro scudetto, ovvero la salvezza.
Avrai un collaboratore eccelso come Pino Milella, è stato il vero colpo di mercato?
Pino Milella è prima di tutto un amico che sono riuscito a coinvolgere nel nostro sogno.  Poter lavorare con lui è il massimo, «mostro» di conoscenza e di professionalità in questo  sport, un vero maestro che ci farà fare un grande salto di qualità dal punto di vista societario.
Quali saranno le formazioni protagoniste della prossima A2?
Le due sarde e la New Team credo siano in prima fila, subito dopo metto Reggiana, Aosta e Gruppo Fassina.
Quando riusciremo a vedere una squadra trentina in un campionato di vertice con tanti giocatori trentini?
speriamo il prima possibile, ma realisticamente credo vi sia ancora molto da lavorare alla base, noi per primi, sui ragazzi, specialmente su mentalità e sull'approccio a questo sport. Chiaro che è fondamentale avvalersi di dirigenti, educatori, allenatori che dovranno indirizzare per primi su questa strada.
Il settore giovanile che parte avrà nel Futsal Tridentina?
Innanzitutto cercheremo di proporre una squadra under degna di questo nome e della categoria che andremo a fare come prima squadra. Dopo la brutta esperienza dello scorso anno diventa indispensabile. Poi partiremo con la scuola di calcio a 5, progetto che è ancora in cantiere e che vedrà la luce in autunno. In ballo poi c'è' anche la squadra Juniores.
Besenello sarà ancora la vostra casa, soddisfatto?
Molto e qui colgo l'occasione di ringraziare il sindaco Cristian Comperini e la sua amministrazione comunale per il grande supporto che ci stanno dando, sia per gli spazi concessi al palasport  sia per l'aiuto che ci stanno garantendo in varie iniziative importanti per la nostra società. Hanno capito che, nel nostro piccolo, stiamo facendo la storia di questo sport in questa regione ed hanno deciso di darci una grande mano, cosa che non così scontata e nelle corde di tutti.
Per raggiungere il suo obiettivo, cosa servirà alla squadra?
Lavorare, lavorare e ancora lavorare duramente: dare tutto in campo e cercare di fare anche un buon calcio a cinque, cercando di portare quanti più appassionati a vedere la partite, e chiaramente ottenere quello straordinario  traguardo che sarebbe il mantenimento della categoria.