Amos Luchesa, mister del Tione promosso in C
Ventinove partite giocate e ventiquattro vittorie. Centosesantotto gol fatti, secondo miglior attacco, e novantaquattro subiti, terza miglior difesa. Ma, soprattutto, il biglietto della serie C già staccato con un turno d'anticipo. Stiamo naturalmente parlando del Tione, protagonista in serie D Eccellenza di una stagione praticamente perfetta. Al timone della squadra, nella doppia veste di allenatore e giocatore, c'è Amos Luchesa che è, ovviamente, contentissimo del risultato raggiunto.
«All'inizio del campionato l'obiettivo era quello di far meglio della stagione precedente, nella quale eravamo rimasti fuori dai playoff per un solo punto. Non speravamo di fare la stagione che poi abbiamo fatto, anche perché nel girone c'erano tre squadre retrocesse dalla C più alcune che avevano lavorato bene in estate per provare il salto di categoria. Direi che siamo stati bravi e fortunati, ed il primo posto è meritato».
Cosa avete avuto in più delle altre squadre?
«Credo che la nostra qualità maggiore sia quella di essere cinici e concreti, quando possiamo colpire lo facciamo. Ho letto su vari siti e forum che ci hanno definito una vera squadra, un gruppo unito e compatto. Ed effettivamente è così: abbiamo di certo qualche singolo che fa la differenza, ma abbiamo una rosa molto equilibrata che non risente troppo dei cambi. Abbiamo perso solo due partite con Tesino e Giacca. Nel primo caso abbiamo giocato dopo la pausa di Natale durante la quale avevamo avuto difficoltà ad allenarci, mentre nel secondo si è trattato di un black out contro un'ottima formazione, anche se avevamo sei punti di vantaggio sulla seconda e quindi un passaggio a vuoto poteva anche starci».
Dai playoff chi vi raggiungerà?
«Sono delle finali, partite molto delicate ed è difficile fare un pronostico. Credo che CalcioChiese-Olympia possa essere una gara equilibrata, con i nostri cugini di Storo abituati alla palestra piccola, mentre i roveretani amano gli spazi più larghi. In Real-Giacca vedo leggermente favorito il Giacca. Non faccio pronostici ma dico che non mi dispiacerebbe affrontare in C il Giacca e fare il derby anche nella serie superiore».
La D Eccellenza è stato, come ci si auspicava, un campionato propedeutico e formativo per la C?
«Il campionato di quest'anno si è spezzato ben presto in due tronconi. Penso che le prime 5 della D Eccellenza abbiano le carte in regola per salvarsi in C. Il campionato ha avuto una buona qualità media e quindi credo arriveremo alla categoria superiore pronti».
Sarai sempre tu a guidare la squadra? E continuerai anche a giocare?
«Siamo stati promossi da pochi giorni e il campionato non è ancora finito, quindi ci vorrà un attimo di tempo. Con la società ho già iniziato a parlare per organizzarci al meglio. Credo che trovare qualche giocatore sia fondamentale, perché abbiamo una rosa piuttosto ridotta, con infortuni e squalifiche sempre dietro l'angolo. Per la C abbiamo quindi bisogno di qualche inserimento. A me piacerebbe continuare l'avventura ricoprendo entrambi i ruoli. Ho solo 32 anni e quindi sento di poter ancora giocare. Quest'anno in realtà mi sono infortunato quasi subito e quindi ho più che altro allenato».
È difficile ricoprire entrambi i ruoli?
«Le difficoltà più grandi arrivano quando sono in campo. A quel punto è importante avere qualcuno che lavori per te, perché giocando non posso essere lucido nelle valutazioni. Per il resto è fondamentale che il gruppo sia a conoscenza della situazione e sappia distinguere tra i ruoli. Credo che una bella frase sia “fate quello che dico e non quello che faccio”».
La tua Valle sta diventando una delle capitali del calcio a 5: ci sono sia quantità, inteso come tante squadre iscritte, sia qualità, intesa come livello raggiunto da alcune squadre. Come mai secondo te?«Effettivamente negli ultimi anni il calcio a 5 si è sviluppato parecchio. A settembre abbiamo iniziato con due squadre in C (Judicaria e Comano), due in D Eccellenza (Tione e CalcioChiese) più altre in serie D. Insomma, di certo un bel numero per una realtà piccola come la nostra, che anche nel calcio a 11 si fa sentire. Basti pensare a Condino, Comano, Storo, Pieve di Bono, Pinzolo Campiglio...tutte squadre che giocano o hanno giocato ai massimi livelli regionali. Per quanto riguarda lo sviluppo del calcio a 5, credo sia stato favorito dalla relativa facilità di creare una squadra. Basta, infatti, un numero ridotto di amici, ovvero 10/12, mentre per fare una squadra di calcio a 11 ce ne vogliono minimo il doppio, e un budget minimo, perchè l'iscrizione non è troppo onerosa. A quel punto il gioco è fatto. Infine credo che i tanti tornei estivi che si fanno, spesso a 5, abbiano invogliato tanti ragazzi che magari avevano smesso a riprendere l'attività nel campo piccolo».
Il sogno nel...calcetto?
«Ovviamente che il Tione possa restare in serie C grazie ad un campionato di qualità. Non sarà facile ma ci proveremo in ogni modo, e ho fiducia che ce la faremo».