calcioa5.sportrentino.it
SporTrentino.it
Hombre del partido

Daniele Dorigatti, la saracinesca del Green Tower

Dopo una settimana di sosta la serie B riprende. E con lei, naturalmente, anche l’avventura del Green Tower di mister Regondi. Un avvio di stagione difficile per la compagine trentina che dopo quattro partite ha messo in cascina un solo punto. D’altra parte le avversarie erano di un certo spessore ed il vero campionato per il Green inizierà solamente nelle prossime settimane con una serie di scontri diretti che diranno molto di più sul reale valore della squadra. Tra infortuni, scelte tecniche e problemi di tesseramento mister Regondi ha dovuto ruotare spesso i suoi ragazzi, con un’unica eccezione. Eccezione che ha un nome ed un cognome, ovvero Daniele Dorigatti, Dory per tutti, portiere con il compito di chiudere la saracinesca di fronte agli attaccanti avversari. Di fatto uno dei migliori, se non il miglior estremo in circolazione. Un giocatore che unisce grandi doti tecniche, ovvero rapidità ed agilità, ad una buona dose di carisma che lo rende uno dei leader dello spogliatoio del Green. Con lui abbiamo fatto una bella chiacchierata, parlando ovviamente di serie B, ma anche di C, di sponsor e di ambizioni. A tutti, buona lettura.

Partiamo senza indugi: meglio una C al vertice, vincendo la maggior parte delle partite, o una B per salvarsi?
Non ci penso nemmeno per un secondo: la B. Per forza, assolutamente. Almeno una volta nella vita qualsiasi giocatore che abbia qualche ambizione o prospettiva deve provare quest’esperienza da protagonista. Io sono stato nella serie cadetta per tre anni, ma sempre o da secondo o perdendo il posto da titolare nel corso della stagione. Adesso è la mia occasione e l’affronto con maggior esperienza e maturità. Certamente sarà dura, durissima, ma è assolutamente un anno da fare e da vivere tutto d’un fiato. Magari non saremo all’altezza, ma solo il campo lo dirà. Pagheremo magari l’inesperienza, una struttura societaria diciamo diversa da quelle che affrontiamo quando andiamo in Veneto o altre regioni: come molti dei giocatori devono adattarsi alla categoria, così è anche per la società. Ma io ci credo e voglio la salvezza.

Essendo tu l’unico portiere regionale che fa la B ne deduco che tu sia anche il più forte. Sbaglio?
Se i parametri del ragionamento sono questi allora il più forte in assoluto è Momo, che è all’Arzignano, una società di serie A. Io ritengo di essere un buon portiere, ma posso e devo migliorare sotto molti aspetti. Però credo che in regione il mio ruolo sia quello decisamente meglio coperto. In C tutte le squadre, anche quelle di bassa classifica, hanno ottimi portieri. Ci sono Culpo, Marinelli, Perger, Sartin, i due del Mezzocorona Gianordoli e Sollecito ed altri che sto dimenticando. Perché c’è questa “scuola trentina dei portieri”? Veramente non saprei darti una risposta. Però so che ce ne sono di molto molto bravi.

Che caratteristiche deve avere un bravo portiere di calcio a 5?
Dal punto di vista tecnico direi prima di tutto il senso della posizione, che è fondamentale. Poi il cercare di cadere il meno possibile, l’agilità ed una buona forza fisica nelle gambe. Dal punto di vista caratteriale direi che siamo su valori simili al calcio: un portiere deve essere forte a livello nervoso, cioè non abbattersi per un gol subito, tanto più che nel futsal è normale prenderne 4 o 5 a partita.

Se praticassi calcio a 11 in che categoria giocheresti?
Se esistesse ancora direi certamente in III categoria. A 11 ho giocato fino a 18 anni, ma direi che ero piuttosto scarso, soprattutto perché sono piccolino, mentre vedo che nelle categorie più alte regionali tutti i portieri sono minimo 1,80.

Torniamo a parlare di serie B. Cosa dovete fare per salvarvi?
Prima di tutto remare tutti dalla stessa parte. Non avere rabbia repressa o colpi di testa, ma essere tutti compatti e decisi e lottare per l’obiettivo. Io ho fiducia in noi, perché conosco la squadra ed i giocatori e penso potremo farcela. Adesso ci aspettano alcune partite importanti, contro nostre teoriche dirette concorrenti. Se usciamo bene da questi due mesi possiamo farcela.

E che armi avreste potuto avere ma non avete per salvarvi?
Ti faccio due nomi, ovvero Pegoretti e Crepaldi. “Pego” era dei nostri e ci avrebbe fatto super-comodo, anche perché io lo reputo il miglior giocatore regionale, insieme ad alcuni “mostri sacri”. Se avesse avuto voglia di stare con noi ci avrebbe dato una gran mano. L’altro è Crepaldi: so che in estate la società l’ha cercato, ma lui ha preferito restare con i suoi amici a Laives. Peccato perché credo avrebbe potuto fare bene anche in B. Entrambi non li ho mai visti in B e non è detto che essere dei fenomeni in C significhi esserlo anche nella categoria superiore, però penso che avrebbero potuto farci comodo, hanno entrambi i numeri per ben figurare.

A chi “snobba” ancora il fusa, vedendolo come il fratello minore del calcio adatto solo a gruppi di amici o ex giocatori, mi verrebbe da far presente che voi vi allenate 3 volte alla settimana, più la partita, e che in fase di preparazione avete fatto più di mese allenandovi praticamente tutti i giorni. Sbaglio?
Assolutamente no. E’ dura, infatti, ed è un bell’impegno. Non conosco bene il mondo del calcio, ma non so quante squadre in promozione facciano così tanti allenamenti, oltre a trasferte molto lunghe. Inoltre, per quel che vedo nei servizi in tv, in quei campionati del calcio a 11 non c’è molto gioco, ma mi pare si vada “palla lunga e pedalare”, mentre nelle partite di C si vede già una buona organizzazione, un buon ritmo ed è divertente da vedere. Peccato che a noi “futsalisti” gli sponsor ci ignorino parecchio.

Hai tirato fuori un tasto dolente ed importante. Per reggere una serie B ci vogliono degli investimenti importanti.
Credo che una cifra minima da mettere in preventivo sia intorno ai 100.000 euro. Ho visto un po' di squadre in giro ed hanno buona parte della rosa composta da semiprofessionisti. Per fare così ci vogliono tanti soldi, ovvero tanti sponsor. In tal senso sarebbe utile che i media ponessero più attenzione sul nostro movimento, in modo da avviare un meccanismo che altrimenti ha degli intoppi. Più visibilità vuol dire più sponsor e quindi un innalzamento del livello. In giro per l'Italia vedo che ci sono tv che fanno dirette o ampie sintesi sulle partite della B, tanti giornalisti, mezze pagine sui giornali, mentre noi, della B ma anche delle altre categorie, abbiamo spazi ridottissimi, credo un decimo rispetto, ad esempio, al basket. Eppure con così tante squadre in giro anche i media dovrebbero avere un certo ritorno. Se le cose possono cambiare? Ad essere del tutto sincero credo proprio di no, sono assolutamente pessimista per quanto riguarda un'inversione di rotta.

Cambiamo diametralmente argomento con una domanda secca: chi vince la C?
Come organico e per simpatia dico subito Laives. Se giocano come l'anno scorso credo siano la più attrezzata. Poi c'è l'incognita Povoli o meglio l'incognita Caruso: se lui sta bene e gioca tutte le partite credo possano dire la loro. E poi la Bolzanese, che ha un bell'organico ma deve avere anche la giusta testa e mentalità.

In conclusione ti lascio uno spazio per un saluto, ringraziamento, aneddoto, curiosità. Vai.
Mi cogli impreparato. Però vorrei ringraziare il mio preparatore dei portieri del Green: Naceredinne Berarma detto Aziz. E' lui che mi tiene in forma ed a lui va il mio grazie.

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 0,875 sec.

Classifica

Notizie

Foto e Video