calcioa5.sportrentino.it
SporTrentino.it
Hombre del partido

Lo "special one" del Green Tower: Gigi Regondi

Può un allenatore essere importante almeno quanto un attaccante da 30 gol a

stagione? Assolutamente si se il suo nome è Gigi Regondi. Il mister veneto, reduce da un’esaltante stagione a Villorba, torna “a casa”, ovvero a dirigere quel Green Tower che aveva condotto per due anni a partire dal 2005. Un punto di partenza importante per la compagine trentina che si appresta a calcare nuovamente il palcoscenico nazionale. A lui il presidente Sembenotti ha affidato le redini della squadra, chiedendogli la salvezza. Un Green Tower che, dopo la marcia trionfale in serie C, sta mettendo insieme i pezzi del puzzle per affrontare al meglio la serie B. Alcuni tasselli ancora mancano, ma l’ossatura della squadra c’è. E, soprattutto, c’è mister Regondi, una garanzia. Con lui abbiamo parlato del campionato, ci ha rivelato qualcosa in più sui nuovi protagonisti del futsal trentino e, dall’alto della sua grande esperienza e bravura, ha valutato lo stato di salute del calcio a 5 trentino.
Buona lettura.

Mister, bentornato a Trento. Contento?
«Certo, sono contento. Da voi ho trascorso due begli anni, ricchi di soddisfazioni: mi sono trovato bene e per questo sono tornato. Il presidente mi ha chiesto una mano, e non ho potuto dire di no. Certo, rispetto al mio arrivo tre anni fa molte cose sono cambiate. Io, per carattere, gioco sempre per vincere. Quest’anno dovremo lottare per salvarci, ma lo accetto volentieri, mi va bene così».
Come valuti il giorne nel quale siete stati inseriti?
«Fondamentalmente è lo stesso girone dell’anno scorso: ci sono le promosse e non ci sono le retrocesse, ma in buona parte le squadre sono le stesse. Quindi lo conosco bene e devo dire che è molto difficile: escludendo alcuni gironi del sud - storicamente nel meridione il livello è più alto, per vari motivi - in particolare l’E, credo sia il più ostico. Thiene, Villorba e Verona sono squadre, ma anche società, attrezzate, con buone disponibilità economiche e credo saranno le favorite. Poi ci sono alcune outsider e anche le toscane sono rognose. Sarà dura, ma ci proveremo».
La rosa è fatta? Come la valuti?
«Siamo ancora in fase di allestimento, mancano un paio di tasselli. Giuliani è sicuro, ed anche Luciano. Quest’ultimo l’ho voluto io, lo conosco bene e so quello che può dare dentro e fuori dal campo. Ha grande esperienza a livello italiano, ma anche europeo ed internazionale (nazionale e champions league), nonostante la giovane età (classe ’81). Non è un fenomeno alla Caruso, per intenderci, ma è molto utile per la squadra: quando arriverà non sarà al 100%, ma appena trovata la forma risulterà fondamentale. Per il resto credo abbiamo un buon gruppo. Sarà fondamentale, però, riuscire a cambiare mentalità. Mi spiego. L’anno scorso ho visto qualche partita del Green Tower e, ovviamente, conosco la serie B. Ebbene, questi due campionati sono estremamente differenti, principalmente per un discorso di testa, di atteggiamento da tenere. So che i vari Pegoretti, Dorigatti, de Luca, solo per citarne tre, daranno l’anima e hanno già dimostrato grande attaccamento alla maglia. Però tutti devono capire bisognerà fare fatica, in allenamento e in partita. Salito questo scalino tutto sarà più facile. Tornando alla rosa, quando ci troveremo proveremo un ragazzo proveniente dal calcio a 11 e valuteremo insieme».
Che caratteristiche deve avere la tua squadra?
«Voglio una squadra che non molla mai, come me del resto: se mi hai mai visto in panchina sai quanto mi arrabbio e quanta grinta ci metto. In B un piccolo errore lo paghi a caro prezzo, non fai in tempo ad accorgertene che ti hanno già punito. Ecco noi dovremo essere attenti, grintosi, evitare qualsiasi distrazione. Poi dovremo sfruttare il nostro campo, che è piuttosto atipico perché è mediamente un bel po’ più grande degli altri».
Con il Green Tower in B che cosa può cambiare per il movimento del calcio a 5 in Trentino?
«Devo essere schietto: non cambierà nulla. Da voi ci sono delle difficoltà oggettive, anche per me che alleno. Ti faccio un esempio: l’anno scorso a Villorba facevo un’amichevole una volta alla settimana, spesso con squadre di categoria superiore. Trovare squadre che vengano a Trento è praticamente impossibile. Non oso pensare, rifacendomi alla scorsa stagione, a quanto fosse difficile a Merano. E qui apro una parentesi sul Bubi: due anni fa ha stravinto, meritatamente il campionato di C e poi è retrocesso ma devo dire che sono stati veramente sfortunati, hanno giocato bene, non meritavano di scendere di categoria. Questo a detta mia e anche di molti addetto ai lavori. Tornando al discorso iniziale. Un altro problema del Trentino è che non c’è ricambio di giocatori, da anni i nomi sono sempre quelli. Poi non c’è grosso interesse, non ci sono giovanili, se non due casi, ed il calcio a 11 “ruba” interesse. Per crescere ci vogliono tanti fattori, anche quello economico: perché lì da voi il volley va così bene ed il calcio a 5 no? Ci vuole una mentalità diversa, un approccio diverso al calcio a 5 anche da parte delle società. Infine, ci tengo a dirlo, bisogna capire che gli stranieri, nel nostro sport, sono importanti: non tolgono spazio, ma vengono qui a lavorare e a far crescere tutti, compagni, società, allenatori».
Quali sono i vostri programmi a breve termine?
«Il ritrovo è fissato per il 18. In questa data inizieremo la preparazione, purtroppo senza i due brasiliani, che arriveranno la prima settimana di settembre, e in attesa dei convalescenti. Poi ho già fissato un po’ di amichevoli: sabato 23 con il Bassano di C2, il 30 faremo un quadrangolare ad Arzignano, il 6 contro il Belluno ed in mezzo giocheremo contro Bolzanese e San Gottardo. Il 13 affronteremo un’avversaria da stabilire – la sto ancora cercando…visto che quando ti dicevo che è difficile parlavo sul serio? – e poi si inizia».

Foto tratte da www.futsalvillorba.com

Autore
Matteo Lunelli
© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 1,281 sec.

Classifica

Notizie

Foto e Video